lunedì 16 ottobre 2017

Lahuh e Kesra per la Giornata Mondiale del Pane






Il pane è un alimento incredibile. Da qualche tempo è in atto una rivoluzione che passa attraverso la consapevolezza che è la materia prima che fa la qualità di un prodotto e il pane non è immune da questa. Sempre di più troviamo pani antichi riscoperti, pani




realizzati con farine alternative, con i semi, con spezie e frutta secca sempre più alla ricerca di novità e di un ottimo prodotto da mangiare. Pani tipici e buonissimi ne abbiamo in ogni regione italiana ma, basta guardare un po’ oltre e possiamo trovare pani meravigliosi, alimenti fondamentali in nazioni povere. Mio fratello, che ha viaggiato moltissimo in Africa, mi diceva sempre che tanto più il Paese è povero tanto più il pane è buono e viene cucinato con la massima cura e attenzione. 




Un piatto importante che aumenta il proprio valore, maggiore è la scarsità di cibo per accompagnarlo. Per la Giornata Mondiale del Pane sul Calendario del Cibo Italiano, ho scelto dei pani che di sicuro avrà mangiato mio fratello in giro per il mondo, in due Paesi che ha visitato e amato. Il primo è il Kesra, tipico dell’Algeria e del Marocco, un pane senza lievito. La cottura avviene in un apposito tajine con una decorazione particolare che imprime, durante la cottura, una serie di strisce concentriche. Si può fare in casa utilizzando la griglia.


Il secondo pane è il laluh pane yemenita molto particolare. Anche in questo caso non si fa uso del forno ma di una padella. La curiosità è quella di avere un lato liscio e l’altro completamente bucherellato. Una sorta di pancakes spugnoso tipico anche nella cucina ebraica.


Kesra
500 g. di farina 0 bio 

1 cucchiaio di sale

400 ml. di acqua tiepida

2 cucchiai di olio evo


Mescolare gli ingredienti e impastare per almeno 10 minuti. Porre l’impasto coperto dalla pellicola in un posto caldo per circa 1 ora.
Formare circa 10 palline e stenderle con la punta delle dita a dargli una forma rotonda. Cuocere in una padella antiaderente o sulla griglia per almeno 3 minuti per lato.


Lahuh

500 gr di farina 00

2 cucchiai di semola

7 g di lievito di birra disidratato

5 g di sale

Un cucchiaino di lievito istantaneo

600 ml d’acqua


Far sciogliere il lievito di birra con 150 ml di acqua. Mettere in una ciotola il semolino, il sale e mescolare con 150 ml di acqua fredda. Nella ciotola con il semolino aggiungere la farina ed il lievito per torte salate, versare l’acqua con il lievito di birra e cominciare ad impastare con una frusta cercando di non formare grumi.
Unire i restanti 300 ml di acqua poco per volta fino ad ottenere un impasto abbastanza liquido
Lasciare a lievitare per un’ora e mezza. Ungere con un tovagliolo intriso d’olio una padella antiaderente e versare un mestolo di impasto quindi mettere sul fuoco. Cuocere per circa 4 minuti, fino a quando sulla superficie del pane si saranno formate delle bolle e risulterà asciutto. Cuocere solo da un lato.
Proseguire la cottura fino alla fine dell’impasto. Molto importante è freddare sotto l'acqua fredda il fondo della padella OGNI VOLTA. E’ fondamentale partire sempre dalla padella fredda. Il pane si conserva a temperatura ambiente coperto da pellicola trasparente. 


Anche il Calendario del Cibo Italiano si unisce con entusiasmo alla grande raccolta panosa che Zorra organizza ogni anno in occasione del World Bread Day per celebrare il più semplice ma nel contempo più popolare cibo che abbraccia ed unisce tutto il mondo nel suo inconfondibile e fragrante profumo.
 

7 commenti:

  1. la cosa bella che trovo in questo "giro del mondo in 16 pani" è che se gli ingredienti di base, alla fine, sono tutti analoghi, il risultato è sorprendentemente diverso! Tu hai fatto due vere specialità e per me che adoro il pane in tutte le sue forme è un grande regalo. Un bacio

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  2. Aveva ragione tuo fratello a proposito della relazione fra la povertà di una zona è la bontà del pane...ci sarebbero esempi e esempi da fare! Quanto sono belle le tue foto...

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  3. Non conoscevo questi pani...bellissimi voglio provare a prepararli anche io! A presto LA

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  4. Il primo non lo conoscevo, del secondo non sapevo il nome, ma appetitosi ricordi di cene in un ristorante eritreo che avevo vicino casa qualche anno fa, mi riportano a quella base morbida e un po' spugnosa che accoglieva e si impregnava dei sughi di couscous e spezzatini speziati...rigorosamente da mangiare con le mani. Buonissimo!

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  5. Molto interessanti questi pani, da provare appena possibile.
    Splendide le foto, fanno venire l'acquolina! Complimenti,bravissima!

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  6. Grazie per la tua partecipazione al Giorno Mondiale del Pane.

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  7. Mi associo al commento di Fausta, è incredibile pensare quanti pani diversi si possono ottenere usando più o meno gli stessi ingredienti. Il Kesra non lo conoscevo proprio, mentre il Lahuh si, ma non l'ho mai mangiato. per cottura e fattezza mi ricorda tanto il pane eritreo injera, anche se gli ingredienti sono diversi. Mi hai davvero incuriosito, devo proprio provarli! un saluto e complimenti ancora anche per le foto.

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