martedì 21 giugno 2016

Pizza Sekeni Abareqqa



Ogni giorno la tua assenza mi tiene compagnia. E’ rabbia, dolore, incredulità e malinconia ciò che sento eppure, pensare a te giovane e dinamico, allegro e coraggioso, divertente e generoso mi provoca una piacevole sensazione, uno stato dell’anima dove sento calore, un luogo e un tempo dove tutto era come doveva essere e al quale cerco di aggrapparmi. Non amo parlare troppo di cose così intime, perchè, come mi ha detto un’amica una volta, io parlo tanto ma non dico e la sofferenza preferisco che rimanga dentro, nascosta dalla solita maschera, però, quando Antonietta ha proposto la pizza per l’MTC non potevo non ricordare la tua pizza che ho ribattezzato Sekeni Abareqqa il nome touareg che avevi scelto per il tuo tour operator che organizzava viaggi nel deserto del Sahara che amavi tanto.

 

Da ragazzo, mio fratello, per avere qualche soldo in più faceva il cameriere in una delle più famose pizzerie del paese, lavoro che è durato anni e che gli ha permesso di avviare la sua attività di tour operator prima e di documentarista di viaggi poi. Le tante pizze sul menù, provate e riprovate non lo soddisfacevano più e in una serata tranquilla quando anche gli ultimi clienti se ne erano andati, provò questa versione. Da quel giorno in pizzeria come a casa quella divenne la pizza che la mamma faceva sempre insieme alla margherita. 



Una pizza bianca (alla quale io ho aggiunto un po’ di farina di farro) farcita con mozzarella e capperi e tanto pepe e il prosciutto cotto abbondante appena uscita dal forno. Una pizza tanto semplice quanto gustosa che ora mi provoca una nostalgia infinita. Sekeni Abareqqa significa "mostrami il cammino", ecco, ora potresti mostrarmelo tu che il mio si è un po’ perso?



Pizza con lievito madre con prefermento



Per la pizza

farina W 260 proteine 13%300 g

150 farina di farro

320 ml di acqua

130 g di lievito madre

15 g di sale

Per la farcitura

Mozzarella 1

Prosciutto cotto 1hg

Pepe

Capperi una manciata



Procedimento

Sciogliere con un frullino il lievito madre con 130 ml di acqua, aggiungere 130 g di farina bianca, incorporare velocemente e lasciar riposare per 2 ore.

Setacciare il resto della farina compresa quella di farro, trasferirla in una ciotola, fare la fontana, aggiungere il lievito madre, il resto dell’acqua e il sale sulla farina, verso il bordo della ciotola.

Iniziare a impastare fino a ottenere un impasto morbido poi ribaltare sul piano da lavoro e impastare per una decina di minuti, sbattendo e piegando più volte con il metodo strech and fold.


Fare una palla, trasferirla in ciotola, coprire con pellicola e mettere subito in frigo. Lasciar maturare 8/10 ore o di anche di più.



Togliere dal frigo e lasciar a temperatura ambiente per 2 ore e comunque fino a quando l’impasto risulti gonfio. Ribaltare sul piano da lavoro, stendere con le mani, senza schiacciare, ma allargando l’impasto dal centro verso il bordo, infilare le mani sotto il disco di pasta fino a poggiarlo su metà avambracci e traferire in una teglia oliata.



Lasciar lievitare altre 2 ore.

Riscaldare il forno alla massima temperatura (250° il mio) per almeno 20 minuti senza mai aprire lo sportello, condire la pizza aggiungendo la mozzarella tagliata a fettine, i capperi e una generosa macinata di pepe e infornare sul ripiano centrale e cuocere per 20 minuti circa.
 

Con questa ricetta partecipo all' MTC 58


http://www.mtchallenge.it/

16 commenti:

  1. Annarita, che dire, mi è scesa la lacrimuccia, mi sento solo di dirti che i ricordi anche se sono dolorosi fanno compagnia. Credo che debbano far parte di noi e non debbano essere scacciati ma vissuti come hai fatto te con questa pizza!
    Ti mando un abbraccione

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    1. Grazie Ambra mi tengo stretta tutti i ricordi belli, quando era giovane e scavezzacollo mi chiedevo perchè sentisse il bisogno di andare sempre e ora dopo tutto quello che è successo mi dico che ha fatto bene a viversi la vita in quel modo. grazie.

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  2. Bellissima la tua pizza sopratutto perché ricca di ricordi e se come penso fare la pizza ci vuole amore e passione la tua ne è ricchissima
    Un abbraccio i nostri cari ricordandoli saranno sempre cpn noi
    Ciao Manu

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    1. Grazie Manu, ogni volta che la faccio lo penso e questo mi rende felice. A presto

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  3. il cammino non lo hai perso.... hai solo preferito camminare sul bordo non asfaltato..ma non lo hai mai perso.... adoro la tua pizza e non solo per gli ingredienti scelti...ma per la nostalgia, e quel tanto di te che ci hai messo dentro...un abbraccio grande!

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    1. dici? lo spero perchè a volte mi sento persa. grazie Flavia so che parli con cognizione di causa purtroppo e mi capisci. <3

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  4. Buona altrochè! ...quel prosciutto lì sopra e la croccantezza devono essere divini!

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    1. E' molto buona e il prosciutto cotto, sopra, messo a pizza cotta si scalda leggermente ma mantiene la consistenza. Grazie.

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    1. Nadina ho pensato tanto se scrivere o meno poi non potevo non ricordarlo e parlare della sua pizza. <3

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  6. Annarita cara che onore per me che tu abbia parlato della pizza di tuo fratello.
    Ma vedrai strada facendo ti verranno in mente tante altre cose ( e parlane tranquillamente) che sebbene ti faranno sentire la mancanza, poi con il passare del tempo vedrai tutto questo come un'eredità che ti ha lasciato e che riesce persino a lenire quelle ferite che oggi sembrano ancora inguaribili.
    Sulla pizza cosa dire?
    E' speciale come lo era lui e come sei tu
    Grazie

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  7. Il cibo. Se raccontato,così come hai fatto tu, smette di esser solo cibo e diventa nutrimento per l' anima. Grazie.

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  8. Bello, caldo, tenero, commovente e anche carico di personalità questo ricordo legato ad una pizza carica di...personalità come tuo fratello.
    un abbraccio

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