E’ mattina. Me ne accorgo dalla luce che entra dalle
persiane, sento la televisione in sottofondo e mia mamma che già chiacchiera
con mio fratello e sistema mia sorella ma io ho sonno e non voglio svegliarmi.
Mi chiamano e mi richiamano perché, anche se la scuola è a 20 metri da casa
dovrò pure alzarmi e prepararmi prima dell’inizio delle lezioni.
Non riesco ad
aprire gli occhio, sento le voci e riesco a farfugliare qualcosa ma le palpebre
non ne vogliono sapere di aprirsi. Ecco che sento arrivare dei passi in camera
e un profumo apre le mie narici, meglio di una sveglia riesco ad aprire gli
occhi, vedo mia mamma con un vassoio, ci sono una tazza di latte e una fetta di
torta che mi convincono a tirarmi su, appoggiarmi al letto e a fare colazione.
Anche
se preferirei i biscotti o torte più peccaminose la mantovana è perfetta per la
mattina perché nutriente e leggera, quel tipo di torta che dopo qualche giorno riposta
nella credenza, secca un pochino ma che rinviene magicamente tuffata nel latte.
Vedo nella camera opposta alla mia mio fratello che già seduto e pimpante ha
quasi finito di mangiare, devo rassegnarmi è ora di cominciare la giornata. Mia
mamma ci ha viziato, tutti e tre, quattro se contiamo mio papà, ogni giorno la
colazione a letto, un rito che si è ripetuto giorno dopo giorno affinando una
tecnica particolare, perché mica è facile mangiare a letto, ci vuole una certa
abilità e doti di equilibrismo che si sviluppano solo con la pratica.
Fino a
che le merendine non hanno condizionato pesantemente le abitudini delle famiglie
erano le torte da credenza e i biscotti fatti in casa i protagonisti della
colazione e pure della merenda, quel tipo di torte prive di ingredienti
deperibili che venivano appunto riposte nella credenza e che duravano qualche
giorno mantenendo freschezza e buon sapore.
Questo tipo di torte mi fanno pensare alle nonne che non ho
vissuto e che invece avrei tanto voluto conoscere e alla mia mamma che le ha
sempre fatte, per noi e anche per i parenti o i vicini così per festeggiare una
ricorrenza o per ringraziare di una cortesia.
Questa torta è la mantovana, una versione un pochino diversa
da quella dell’Artusi:
Farina, grammi 170
Zucchero, grammi
170
Burro, grammi 150
Mandorle dolci e
pinoli, grammi 50
Uova intere, n. l
Rossi d'uovo, n. 4
Odore di scorza di
limone
Si lavorano prima
per bene col mestolo, entro una catinella, le uova collo zucchero; poi vi si
versa a poco per volta la farina, lavorandola ancora, e per ultimo il burro
liquefatto a bagno-maria. Si mette il composto in una teglia di rame unta col
burro e spolverizzata di zucchero a velo e farina o di pangrattato e si
rifiorisce al disopra con le mandorle e i pinoli. I pinoli tagliateli in due
pel traverso e le mandorle, dopo averle sbucciate coll'acqua calda e spaccate
per il lungo, tagliatele di traverso, facendone d'ogni metà quattro o cinque
pezzetti. Badate che questa torta non riesca più grossa di un dito e mezzo o
due al più onde abbia modo di rasciugarsi bene nel forno, che va tenuto a
moderato calore.
Spolverizzatela di
zucchero a velo e servitela diaccia, che sarà molto aggradita.
Mia mamma ha trovato la ricetta della mantovana in un
vecchio numero (1965) de La Cucina Italiana e da allora non ha più smesso di
farla. Oggi la si può trovare anche nei forni di tutta la Garfagnana. Nella Giornata Nazionale dei Dolci da Credenza non poteva mancare la mitica Mantovana della Diva, credo molti tra i miei parenti e amici si riconosceranno in questa semplice torta. Altri invece riconosceranno il set di Laura Adani creato ad hoc per la mia torta durante uno dei suoi corsi di fotografia
Burro 150 g
Uovo 1 intero
Tuorli 5
Zucchero 200 g
Farina 200 g
Lievito per dolci 2 cucchiaini
Scorza di mezzo limone
Zucchero a velo a piacere
Pinoli a piacere (nella versione della rivista c’erano le
mandorle tritate)
Pangrattato per la teglia
Lavorare bene le uova con lo zucchero, unire il burro morbido,
la scorza di limone e per ultimo la farina con il lievito. Mescolare bene fino
a formare un composto omogeneo. Imburrare una teglia da 22-24 cm e spolverare
con del pangrattato. Cospargere la superficie di pinoli e di zucchero a velo a
piacere. Infornare a 180°C per 40 minuti. Una volta raffreddata cospargere
nuovamente di zucchero a velo.
Ciao,
RispondiEliminaè la prima volta che capito sul tuo blog e mi è piaciuto da subito.
L'ho scoperto perché anch'io oggi contribuisco alla Giornata Nazionale dei Dolci da Credenza.
Complimenti per la ricetta e le belle fotografie.
Buona Giornata!
Ciao piacere di conoscerti. Verrò a vedere il tuo dolce. A presto.
EliminaÈ LA torta per me, perché è la torta che la mia mamma faceva per noi...da anni e anni la faccio e rifaccio ma non viene mai uguale alla sua. Potenza del ricordo. Grazie
RispondiEliminaé la torta dei miei ricordi e non solo a quanto pare. I gusti della mamma non si uguagliano mai perché hanno il sapore dell'infanzia, anche a me capita così. Un bacione, so che la farai per le pargole ma loro , come il mio preferiranno le merendine, è un karma.
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RispondiEliminaCiao carissima!!! Ma che meraviglie fai! E'un vero piacere visitare il tuo blog, sei bravissima. Questa torta (che farò sicuramente) anche a me ricorda molto la mia infanzia...la faceva sempre la mia nonna...ho sempre il blocchetto delle sue ricette! Controllerò se è simile a quella della tua mamma...ti faccio sapere, un abbraccio (riusciremo a vederci??).
RispondiEliminaMa grazie cara, guarda che ti seguo sai e anche tu mica scherzi, poi mi dirai con 2 figli , 1 marito e un lavoro che ti prende gran parte della giornata a sfornare meraviglie. Vederci sì eccome, io vengo a Castelnuovo una volta a settimana ma sempre di corsa , in agosto invece mi fermo una 15ina di giorni e se ci sei potremmo organizzare. Un bacione.
EliminaAnche la mia nonna la faceva. E poi la mamma. E poi io....quei dolci coi quali sei cresciuta e sono talmente "tuoi" che li fai ad occhi chiusi. Meraviglioso viaggio nel tempo e nei sapori semplici e genuini....brava e grazie!!
RispondiEliminaTutto stupendo, la torta, le foto e il racconto, ora non mi resta che provare la torta della tua mamma, ma proprio presto, presto, presto :-)
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